Nella comunità dei disturbi alimentari, spesso sentiamo dire la frase “Non tutte le diete comportano un disturbo alimentare, ma ogni disturbo alimentare inizia con una dieta”. È vero, ma se vogliamo veramente prevenire i disturbi alimentari e consentire il pieno recupero, non possiamo fermarci qui. Dobbiamo porci la domanda successiva: Da dove provengono le diete?
La risposta a questa domanda è chiara: dallo stigma del peso. Le diete nascono perché la gente crede che un corpo più magro sia, in qualche modo, un corpo migliore – più attraente, più desiderabile, più sano… migliore. Queste credenze non sono solo nella testa delle persone. Vengono create da una società che è piena di stigmatizzazioni.
Lo stigma del peso è ciò che negli USA, ad esempio, porta le donne “pesanti” a guadagnare 9.000 dollari in meno, e le donne “molto pesanti” a guadagnare 19.000 dollari in meno rispetto alle loro controparti “normopeso”, mentre le donne “molto magre” guadagnano 22.000 dollari in più rispetto alla donna “normopeso”.
La stigmatizzazione del peso è il motivo per cui, per una donna grassa, può essere impossibile ricevere le stesse cure mediche, competenti e testate che una donna magra può ricevere.
La stigmatizzazione del peso è anche il motivo per cui molte persone che stanno leggendo questo articolo si sentono a disagio a causa dell’aggettivo “grassa” nell’ultima frase, ma non per l’aggettivo “magra”, anche se entrambi sono solo dei modi per descrivere le dimensioni del corpo.
E’ difficile credere che ritornare a mangiare correttamente sia la cosa più importante quando la cultura della dieta e un mondo grassofobico (che sono il risultato diretto della stigmatizzazione del peso) suggeriscono che la cosa più importante, di gran lunga, è diventare magri con ogni mezzo necessario. Ed è difficile – se non impossibile – dimenticare la paura di essere grassi/di ingrassare di avere un corpo “imperfetto” se si può constatare chiaramente che si vive in una cultura in cui la paura è assolutamente giustificata.
Cercare di prevenire e curare i disturbi alimentari senza affrontare direttamente lo stigma del peso sarà sempre come cercare di sbarazzarsi delle erbacce tagliandone le cime. Per prevenire veramente e consentire il pieno recupero dai disordini alimentari, dobbiamo affrontare il problema alla radice. E una di quelle radici ha a che fare con il peso.
Se non vivessimo in un mondo in cui la stigmatizzazione del peso ci ha convinto che un corpo più magro è un corpo migliore, con un salario più alto, una migliore assistenza medica e la convinzione che essere più magri significa essere è più sani e più attraenti, allora non avremmo motivo per cercare di alterare le dimensioni del nostro corpo. Le persone sarebbero libere di dare priorità e perseguire la loro salute effettiva come preferiscono, permettendo al loro corpo di adeguarsi alle diverse dimensioni naturali, piuttosto che ricorrere a diete per raggiungere la magrezza (che sappiamo essere spesso causa di disordini alimentari e disturbi alimentari, ma quasi mai porta ad un risultato a lungo termine di perdita di peso).
testo tradotto da nationaleatingdisorders.org
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