Le Diete Detox: Mito o Realtà?
Introduzione Le diete detox promettono di "purificare" il corpo, migliorare il benessere e favorire la perdita di peso. Ma queste affermazioni hanno un fondamento scientifico?...
L’ARFID, o Disturbo Evitante/Restrittivo dell’Assunzione di Cibo, è una condizione complessa. È presente nel Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali, chiamato DSM-5. Non si tratta di una semplice “selettività alimentare”, ma di un disturbo con radici profonde che può avere serie implicazioni sia fisiche che psicologiche.
Questo disturbo si presenta con una riduzione o un evitamento del cibo. Non è causato dal desiderio di perdere peso o da preoccupazioni estetiche. Le cause possono essere legate a fattori sensoriali, traumi o ansie. L’ARFID può colpire persone di tutte le età, come bambini, adolescenti e adulti.
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Le persone con ARFID possono:
Dal punto di vista fisico questa malattia può comportare:
Sebbene possa sembrare una condizione marginale, l’ARFID può avere gravi conseguenze per la salute. Le carenze nutrizionali e/o energetiche possono compromettere il funzionamento fisico, influendo negativamente su crescita, sviluppo e benessere generale.
In alcuni casi, l’ARFID è accompagnato da altre condizioni mediche o psicologiche, come disturbi d’ansia, disturbi dell’umore o neurodivergenze (es. autismo). È quindi essenziale una diagnosi accurata.
Per formulare una diagnosi di ARFID, l’evitamento o la restrizione alimentare deve essere:
Le ragioni dietro lo sviluppo dell’ARFID possono essere molteplici:
Per fortuna, i trattamenti per l’ARFID hanno dimostrato grande efficacia.
La terapia cognitivo-comportamentale è uno degli approcci più utilizzati (ma non l’unico). Consente di affrontare gradualmente le paure legate al cibo, modificando i pensieri disfunzionali e favorendo un rapporto più sereno con l’alimentazione.
Un dietista specializzato può creare un piano alimentare personalizzato, introducendo gradualmente alimenti nuovi o evitati in passato. Questo approccio si concentra sull’equilibrio nutrizionale e sulla progressiva riduzione delle ansie.
La famiglia gioca un ruolo centrale nel percorso di trattamento, creando un ambiente positivo e supportivo per facilitare il recupero.
In molti casi, il lavoro di un team di psicologi, medici e nutrizionisti è molto importante. Questo team aiuta a gestire gli aspetti psicologici e fisici dell’ARFID.
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Sebbene l’ARFID possa somigliare a una forma di selettività “schizzinosa”, in realtà questo disturbo si caratterizza per il livello elevato di disagio fisico e mentale provocato dall’alimentazione. Chi soffre di ARFID può avere difficoltà a masticare o deglutire e può anche avere conati di vomito o avvertire un senso di soffocamento se prova a mangiare qualcosa che scatena alti livelli di ansia. L’ansia può anche indurrre l’individuo a evitare qualsiasi situazione di consumo sociale, come un pranzo a scuola o una festa di compleanno.
Con l’ARFID, i cibi possono essere evitati in base a caratteristiche fisiche come la consistenza, l’odore e l’aspetto, o in base ad esperienze negative pregresse come il soffocamento o il vomito. L’ARFID è una nuova aggiunta al DSM-5, la lista ufficiale delle diagnosi psichiatriche. Prima che venisse aggiunto, era classificato come disturbo dell’alimentazione dell’infanzia o della prima infanzia, o disturbo alimentare non altrimenti specificato.
Uno dei sintomi più comuni dell’ARFID è una significativa perdita di peso o il mancato aumento di peso e la mancata crescita per chi dovrebbe essere in fase di sviluppo. I livelli di deficit nutrizionale significativi possono richiedere un livello di cure più elevato per ottenere la stabilizzazione medica.
Anche se la perdita di peso è un segnale comune dell’ARFID, è importante ricordare che questo non è il motivo per cui si evita il cibo. La mancanza di interesse per il proprio fisico o la paura di ingrassare è un modo in cui l’ARFID si distingue da altri disturbi alimentari, come l’anoressia nervosa e la bulimia nervosa. Nonostante ciò, le conseguenze dell’ARFID possono essere altrettanto gravi.
Anche se l’ARFID viene diagnosticata più spesso nei bambini e negli adolescenti, può manifestarsi anche negli adulti. Può presentarsi negli adulti che non hanno ricevuto alcun trattamento da bambini e che hanno un passato di alimentazione selettiva basata su timori di tipo sensoriale o sentimenti di avversione nei confronti di nuovi cibi. Sebbene alcuni disturbi alimentari si trovino più spesso negli individui di sesso femminile, l’ARFID è riscontrabile quasi in ugual misura o forse è anche più comune nei maschi che nelle femmine.
È frequente che le persone a cui viene diagnosticata l’ARFID siano affette da ansia, disturbi dell’umore o altre condizioni, come il disturbo dello spettro autistico. Se è presente una condizione medica che influisce sull’appetito o sul consumo, il grado di rifiuto del cibo deve andare oltre quello che ci si aspetterebbe per la condizione medica per essere classificata come ARFID.
Tra i segnali psicologici si osservano:
Tra i segnali fisici si osservano:
Nonostante l’ARFID sia una recente aggiunta al DSM-5, esistono già trattamenti efficaci. La psicoterapia è risultata capace di aiutare i pazienti ad imparare ad affrontare il problema per ottenere una guarigione a lungo termine.
Lesser, J. (2023). “ARFID and Eating Disorders: Insights and Updates.” Rogers Behavioral Health. Disponibile su: https://rogersbh.org/arfd-insights
National Eating Disorders Association. “ARFID Symptoms and Treatment.” Disponibile su: https://www.nationaleatingdisorders.org/arfid-symptoms-and-treatment
Mayo Clinic. “Avoidant Restrictive Food Intake Disorder (ARFID).” Disponibile su: https://www.mayoclinic.org/diseases-conditions/arfid/
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