Non sto “Abbastanza Male” per avere un disturbo alimentare: cosa fare quando ci si sente invalidati nel proprio dolore?

disturbi alimentari

A prescindere dalla fase del disturbo alimentare in cui ti trovi, se non ti è mai stato diagnosticato ufficialmente un disturbo alimentare, se stai seguendo un trattamento per un disturbo alimentare o se invece sei in fase di recupero da qualche anno, probabilmente ad un certo punto ti sei detto almeno una di queste frasi:

  • “Non sono così malato da soffrire di un disturbo alimentare.”
  • “Il mio disturbo alimentare non è così grave da essere un problema.”
  • “Non sono così malato da aver bisogno di cure.”
  • “Non merito alcun trattamento perché non sono ___ .”

Questa esperienza è molto comune tra le persone che soffrono di disturbi alimentari, e si tratta di una forma di autoinvalidazione. In questo post scopriremo perché le persone si possono sentire invalidate quando si tratta del proprio disturbo alimentare, e alcune delle conseguenze derivate da questa condizione. Vedremo anche cosa fare in quei momenti in cui non ti senti “sufficientemente malato” da avere davvero un problema, o che il tuo disturbo alimentare non è “abbastanza grave” da necessitare di una guarigione.

Innanzitutto però, una cosa: Non importa quello che qualcuno dice o pensa, sia che tu abbia ricevuto una diagnosi formale del tuo disturbo alimentare, o il tuo stato fisico, il tuo disturbo è una malattia mentale seria e pericolosa per la vita. Tu sei importante, e meriti di essere in recovery.

Uno dei motivi più important per cui si vive questo senso di scarsa validità del proprio disturbo è il pensiero che sia tutta questione di “aspetto”. Uno dei più grandi ostacoli nell’ammettere e ricevere un trattamento per un disturbo alimentare è l’idea che i disturbi alimentari abbiano un “aspetto” – in particolare la ragazza giovane, bianca ed emaciata che i media hanno definito come lo “standard” del disturbo alimentare. Questo “standard” esiste in tutti i settori della vita.

Come “l’aspetto” del disturbo alimentare è invalidante nella vita quotidiana

Quando una persona con un disturbo alimentare non sembra seriamente sottopeso (e la maggior parte di quelli con disturbi alimentari sono normopeso o addirittura sovrappeso), allora è facile supporre che il loro disturbo alimentare non sia “reale”.

E quindi molte persone che soffrono di un disturbo alimentare con un peso normale o superiore alla media hanno raccontato questo tipo di esperienze:

  1. Se il tuo disturbo alimentare porta alla perdita di peso, vieni lodato per aver perso peso. Malgrado i metodi pericolosi che hai usato per perdere peso, vieni comunque premiato.
  • Se provi a chiedere aiuto, la gente potrebbe non crederti.
  • Se parli di condotte problematiche e c’entra la grassofobia, potresti essere lodato per aver adottato metodi pericolosi per perdere peso, sebbene sia risaputo che dimostri segni di una grave malattia mentale.

Se gli altri non riconoscono che hai un problema, allora è davvero difficile credere che tu ne abbia veramente uno.

In Che Modo i Criteri Diagnostici Dei Disturbi Alimentari Sono Invalidanti

Chiunque, a prescindere dalla propria forma, taglia o provenienza, può sviluppare un disturbo alimentare. Sarebbe logico supporre che il DSM-5, il manuale che indica ciò che “soddisfa i criteri” o può essere identificato come un disturbo alimentare, rifletta questo fatto.

Tuttavia, il DSM-5 considera la gravità di un disturbo alimentare (che è una malattia mentale che può diventare una malattia fisica) soprattutto sulla base di caratteristiche fisiche. In particolare, il DSM è incentrato sul peso.

Se non raggiungi un determinato peso per un disturbo alimentare (in particolare l’anoressia, dato che questo tipo di disturbo è fortemente basato sul peso come fattore importante) allora riceverai una diagnosi di “anoressia atipica” o “disturbo alimentare non altrimenti specificato”.

Poiché potresti non rientrare in una sola diagnosi, o non avere alcuna classificazione definitiva nella tua cartella clinica, potresti non credere di essere meritevole di ricevere lo stesso trattamento degli altri. Potresti non riconoscerti affatto come affetto da un disturbo alimentare.

Come Il Contesto Del Trattamento Può Farti Sentire “non sufficientemente malato”

La possibilità di accedere alle cure e le disponibilità di risorse dei centri di salute mentale, che influenza la durata della permanenza dei pazienti ad un determinato livello di cura, è basata significativamente su fattori fisici come il peso e i segni vitali. È pratica comune per le compagnie di assicurazione interrompere la copertura per i programmi residenziali e di ospedalizzazione parziale (PHP) quando si raggiunge un certo peso. Questo avviene anche quando il paziente ha ancora bisogno di un livello di supporto elevato.

Quando si trascorrono solo poche settimane in un programma residenziale o diurno, mentre altri rimangono molto più a lungo nello stesso ambiente, è facile pensare di non essere malati come tutti quelli che ci circondano. Anche se magari stai lottando tanto quanto gli altri, vieni espulso da un programma prima di loro a causa del tuo peso.

Come La Natura Competitiva Dei Disturbi Alimentari è Invalidante Nel Contesto Del Trattamento

Molte delle persone che soffrono di disturbi alimentari sono consapevoli di avere a che fare con una malattia mentale. Tuttavia cercano ugualmente una legittimazione mediante il fisico. Quando tutti intorno a te soffrono di un disturbo alimentare, quasi tutti fanno paragoni. È tipico basare la gravità del proprio disturbo alimentare su chi si ha intorno: se si è più magri di qualcun altro, allora si è “più malati di loro”. Se non lo si è, allora si è “non sufficientemente malati”.

E mentre il personale sa che i disturbi alimentari sono malattie mentali, molti terapisti e dietologi trattano alcune persone in modo più o meno serio di altre. I dietologi, in particolare, si concentrano sul lato fisico dei disturbi alimentari e possono prescrivere  diete che prevedono pasti più piccoli a persone con corpi più grandi.

In queste situazioni, anche se è stato fatto di tutto per raggiungere il peso attuale, non si riceve un piano alimentare per il recupero del peso. Non si viene visti come individui “sufficientemente malati” da aver bisogno di aumentare di peso.

E se segui una dieta più ristretta di tutti gli altri, il confronto avviene di nuovo durante i pasti. In quei momenti, cominci a chiederti se è giusto che tu sia in cura.

Le Conseguenze Del Sentirsi Non Considerati Per Un Disturbo Alimentare

Quando non percepisci il tuo disturbo alimentare come un problema valido, o pensi di non essere “sufficientemente malato” da aver bisogno di aiuto, alla fine potresti evitare di chiederlo. Questo è un fatto molto comune che accade a molte persone, quindi sappi che non sei solo se non cerchi subito aiuto per il tuo disturbo alimentare.

Tuttavia, aspettare di avere “l’aspetto” classico di un disturbo alimentare ha conseguenze pericolose:

  • Continui a seguire determinati comportamenti per ottenere “l’aspetto” da disturbo alimentare. In molti casi, le persone lo fanno solo per essere riconosciute come qualcuno che ha problemi con il cibo.
  • I disturbi alimentari di tutti i tipi influenzano negativamente il corpo, che diventa più compromesso quanto più a lungo si seguono questi comportamenti legati al disturbo alimentare.
  • Più a lungo li segui, più difficile sarà fermarsi.
  • Man mano che il tuo disturbo alimentare prende il sopravvento sulla tua vita, non troverai spazio per altre cose. Molte persone alla fine si ritrovano costrette a lasciare la scuola, il lavoro ed evitare eventi speciali come le vacanze, per cercare un livello di cura superiore, e devono seguire un livello di cura superiore per un periodo più lungo.
  • La voce del disordine alimentare, col tempo, prenderà il sopravvento e la tua diventerà sempre più flebile.

Cosa Fare Quando Ci Si Sente “Non Sufficientemente Malati”

Dì queste cose quando ti senti invalidato:

  • “I disturbi alimentari sono una malattia mentale, non fisica. Il mio aspetto non rispecchia il mio stato mentale”.
  • “A prescindere dalla mia diagnosi formale, qualsiasi disturbo alimentare è grave, pericoloso e letale”.
  • “Non mi serve una diagnosi formale per avere un disturbo alimentare. Molte persone che soffrono di disturbi alimentari non hanno una diagnosi formale, non vanno in terapia o hanno una drammatica ‘storia di disturbi alimentari'”.
  • “Merito il recupero tanto quanto chiunque altro”.

Fai queste cose quando ti senti “non sufficientemente malato”:

  • Trova qualcuno che ti creda quando gli racconti del tuo disturbo alimentare. Lasciati aiutare quando ne hai bisogno.
  • Parla con il team che si occupa del tuo trattamento, se ne hai uno.
  • Cerca l’aiuto di un terapeuta se non hai un team dedicato al trattamento.
  • Difenditi quando ti sembra che non ti prendano sul serio nel contesto del trattamento. Se sai che ti serve più tempo ad un livello di cura più elevato, contatta il tuo team di trattamento per consultare la tua compagnia assicurativa.
  • Scrivi su dei post-it tutti i motivi per cui vuoi guarire. Appiccicali da qualche parte, dove puoi vederli.
  • Leggi le storie di altre persone che sono guarite da un disturbo alimentare e che avevano un peso normale/superiore alla media. Ricorda che non sei l’unico che si è sentito così.

A prescindere dal tuo aspetto, o da quello che le persone attorno a te credono – se hai sempre pensieri/comportamenti anomali quando si tratta di cibo, soffri di un disturbo alimentare. E meriti il recupero tanto quanto chiunque altro.

tradotto da Central Coast Treatment

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