Sfatiamo miti e leggende sui disturbi alimentari

Esistono molti miti circa le cause dei disturbi alimentari, la loro gravità e chi sviluppa un disturbo alimentare. La lista qui sotto riporta alcune delle domande più comuni che riceviamo sui disturbi alimentari:

I disturbi alimentari sono una scelta?

I disturbi alimentari non sono una scelta. Sono patologie mediche e psichiatriche complesse che i pazienti non scelgono di avere. Sono malattie bio-psico-sociali, il che significa che elementi genetici, biologici, ambientali e sociali svolgono tutti un ruolo importante.  Diversi decenni di ricerca genetica mostrano che i fattori biologici sono un’influenza importante su chi sviluppa un disturbo alimentare. Un fattore sociale (come l’ideale di fisico snello imposto dai media) è un esempio di un fattore ambientale collegato all’aumento del rischio di sviluppare un disturbo alimentare. Tra i fattori ambientali ci sono anche le malattie fisiche, vissuti traumatici e altri fattori di stress della vita. I disturbi alimentari si manifestano generalmente insieme ad altre condizioni di salute mentale come la depressione maggiore, l’ansia, la fobia sociale e il disturbo ossessivo-compulsivo. Inoltre, possono essere presenti nelle famiglie, poiché esistono predisposizioni biologiche che rendono le persone inclini a sviluppare un disturbo alimentare.

I genitori causano i disturbi alimentari?

Organizzazioni di tutto il mondo, tra cui l’Academy for Eating Disorders, l’American Psychiatric Association e la NEDA, hanno pubblicato materiali che affermano che i genitori non possono essere ritenuti una causa diretta dei disturbi alimentari, semplicemente perché non è semplice tracciare un collegamento causa effetto quando parliamo di un disturbo multifattoriale. I disturbi alimentari si sviluppano in modo differente a seconda della persona colpita e non c’è un unico insieme di regole che i genitori possono seguire per garantire la prevenzione di un disturbo alimentare, tuttavia ci sono alcune cose che tutti nel sistema familiare possono rispettare per contribuire a creare un ambiente che favorisca il recupero. Gli psicologi hanno riscontrato miglioramenti nella velocità con cui i bambini e gli adolescenti iniziano a recuperare quando vengono inclusi i genitori nel percorso di trattamento.

Non è vero che tutti hanno un disordine alimentare al giorno d’oggi?

Sebbene la nostra cultura contemporanea sia fortemente ossessionata dal cibo e dal peso e i pattern di consumo alterato siano molto comuni, i disturbi alimentari clinici lo sono meno. 20 milioni di donne e 10 milioni di uomini soffrono di un disturbo alimentare. Uno studio del 2007 ha scoperto che lo 0,9% delle donne e lo 0,3% degli uomini hanno sofferto di anoressia [link] durante la loro vita, l’1,5% delle donne e lo 0,5% degli uomini hanno sofferto di bulimia durante la loro vita e il 3,5% delle donne e il 2,0% degli uomini hanno sofferto di disturbo da alimentazione incontrollata. Le conseguenze dei disturbi alimentari possono essere pericolose per la vita e moltte persone trovano che lo stigma nei confronti delle malattie mentali (e i disturbi alimentari in particolare) può ostacolare la possibilità di ottenere una diagnosi tempestiva e un trattamento adeguato.

I disturbi alimentari sono davvero così gravi?

I disturbi alimentari presentano il più alto tasso di mortalità di qualsiasi malattia psichiatrica. Oltre alle complicazioni mediche dovute all’alimentazione incontrollata, all’eleminazione, alla fame e agli allenamenti troppo intensivi, anche il suicidio è comune tra chi è affetto da disturbo alimentare. Tra le potenziali conseguenze per la salute ci sono l’infarto, l’insufficienza renale, l’osteoporosi e lo squilibrio elettrolitico. Le persone che soffrono di disturbi alimentari presentano anche forti disagi emotivi e una qualità della vita gravemente compromessa.

I disturbi alimentari non sono una ‘cosa da femmina’?

I disturbi alimentari possono colpire chiunque, indipendentemente dal genere o sesso. Anche i disturbi alimentari sono più comuni nelle donne, i ricercatori e i professionisti stanno riscontrando un numero crescente di maschi e di individui non-binari che cercano aiuto per i disturbi alimentari. Uno studio del 2007 del Centers for Disease Control and Prevention ha rivelato che fino a un terzo di tutti coloro che soffrono di disturbi alimentari sono di sesso maschile, e uno studio del 2015 sugli studenti universitari statunitensi ha riscontrato che gli studenti transgender erano il gruppo con più probabilità di avere ricevuto una diagnosi di disturbo alimentare nell’ultimo anno (Diemer, 2015).

Ad oggi non è chiaro se i disturbi alimentari siano effettivamente in aumento nei maschi e negli individuo transgender o se un numero maggiore di queste persone che ne soffrono stia cercando un trattamento o venga diagnosticato. Poiché i medici possono avere preconcetti su chi colpiscono i disturbi alimentari, i disturbi sono tendenzialmente più gravi e radicati al momento della diagnosi.

Si può essere troppo giovani o troppo vecchi per poter sviluppare un disturbo alimentare?

I disturbi alimentari possono svilupparsi o riapparire a qualsiasi età. Alcuni specialisti in disturbi alimentari segnalano un aumento delle diagnosi nei bambini, alcuni già a cinque o sei anni. Molte persone che soffrono di disturbi alimentari affermano che i loro pensieri e comportamenti sono iniziati molto prima di quanto potessero immaginare, a volte anche nella prima infanzia. Anche se la maggior parte delle persone dichiara che il disturbo alimentare è iniziato nell’adolescenza e nella giovane età adulta, ci sono alcune prove che dimostrano che le persone vengono diagnosticate in età più giovane.

Non è chiaro se le persone manifestino i disturbi alimentari in età più giovane o se una maggiore consapevolezza dei disturbi alimentari nei bambini piccoli abbia determinato un miglioramento del riconoscimento e della diagnosi. Uomini e donne di mezza età e oltre vengono sottoposti a cure per i disturbi alimentari, sia a causa di una ricaduta, di una malattia persistente dall’adolescenza o dalla giovane età adulta, o a causa della nuova comparsa di un disturbo alimentare.

Il recupero da un disturbo alimentare non richiede molto tempo?

Il tempo di recupero varia da persona a persona. Alcune persone migliorano in tempi relativamente brevi, mentre altre necessitano di più tempo per migliorare. Anche se non tutte le persone affette da un disturbo alimentare si riprendono completamente, molte migliorano con le cure. Anche con il pieno recupero, molte persone scoprono che devono intraprendere dei passi per assicurarsi di stare bene. Questi possono essere: programmare i pasti, controlli regolari con un terapeuta, un dietologo o un medico; farmaci; e/o altri tipi di auto-cura.

Fonte:

neda.org

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